melchita
s. m. [dall’arabo malakī (traduz. del gr. βασιλικός) «imperiale», nome dato nella seconda metà del sec. 5° dai monofisiti d’Egitto agli ortodossi] (pl. -i). – Termine che designa i cattolici [...] di rito bizantino, ma di lingua araba, dei patriarcati di Antiochia, Gerusalemme e Alessandria, i quali, cattolici in origine, si staccarono dalla Chiesa romana dopo lo scisma (1054) di Michele Cerulario, patriarca di Costantinopoli, per ritornarvi, ...
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anta2
anta2 s. f. (o anto s. m.) [dallo spagn. e port. danta o anta, voce di origine araba]. – Nome con cui è localmente chiamato il tapiro americano (Tapirus terrestris), dell’America Centrale e Meridionale. ...
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alfana
s. f. [dallo spagn. alfana, voce di origine araba]. – Cavallo arabo forte, robusto e focoso: Il grave scontro fa chinar le groppe Sul verde prato alla gagliarda a. (Ariosto). Nell’uso letter., [...] cavalcatura in genere: l’a. che strascica su l’orlo de la via Sotto gualdrappe e cingoli la lunga anatomia D’un corpo che invecchiò (Carducci, parlando del romanticismo) ...
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babla
s. f. [dall’ingl. bablah, adattam. di voce araba che è dal persiano babūl «mimosa», da cui anche il sinon. babul]. – Nome commerciale di alcune acacie dell’Africa i cui frutti (baccelli) si usano [...] nella concia delle pelli, perché contengono forti quantità di tannino ...
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algarovilla
s. f. [dallo spagn. algarrobilla, voce di origine araba (cfr. algarròbo)]. – Nome commerciale dei baccelli di alcune leguminose dell’America Merid., detti anche fave di a., contenenti grande [...] quantità di tannino, e perciò usati per la concia delle pelli e per tingere in nero ...
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esilarca
eṡilarca s. m. [comp. di esil(io) e -arca, traduz. moderna del titolo aramaico Rēsh gālūtā (ebr. Rōsh Gōlāh o Rōsh Gālūt), che significa «capo dell’esilio»] (pl. -chi). – Il capo supremo degli [...] giudice supremo, con il diritto di nominare i giudici locali e di esigere tasse per il mantenimento della propria corte sfarzosa; con la conquista araba, gli esilarchi estesero la propria autorità agli Ebrei di tutti i paesi sottoposti al califfo. ...
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alizari
aliżari (o aliżżari) s. f. [voce di origine araba]. – Sinon. di robbia di Levante o di Turchia, la radice di robbia che veniva posta in commercio intera, proveniente di solito dal Levante. ...
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ottomana
s. f. [dall’agg. ottomano; cfr. i nomi divano e sofà, che sono voci di origine araba]. – 1. Tipo di divano all’uso turco, di forma rettangolare e di dimensioni analoghe a quelle di un letto, [...] la cui spalliera è costituita da uno o più cuscini mobili destinati a essere distesi sul sedile per formare il materasso del giaciglio in cui l’ottomana può essere rapidamente trasformata. È detto anche ...
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scripta
s. f. [dal lat. mediev. scripta, propr. «(lingua) scritta»]. – In filologia, l’insieme dei varî usus scribendi per una determinata località, area, regione, in un determinato periodo di tempo, [...] al latino classico, e varia anche notevolmente a seconda della località, dell’area, della regione e del periodo di tempo: la s. araba-romanza della Spagna del sec. 11°, la s. pisano-lucchese. Il termine è spesso usato come voce latina (pl. scriptae). ...
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Organizzazione dei Paesi arabi il cui nome ufficiale è Lega degli Stati arabi (Jāmi‘at al-Duwal al-‘Arabiyya). Fu costituita al Cairo nel marzo 1945 da Egitto, Arabia Saudita, Transgiordania (poi Giordania), Iraq, Libano, Siria e Yemen del Nord...
La società araba contemporanea, sia essa musulmana o non, è attraversata da tensioni politiche che influiscono inevitabilmente sulla sua produzione letteraria e poetica. Gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001, la guerra in ̔Irāq,...