registrazione
registrazióne s. f. [der. di registrare]. – 1. L’azione, l’attività e l’operazione di registrare, il fatto di venire registrato, e il modo stesso con cui sono eseguiti: r. contabili, commerciali, e r. di un pagamento, di una partita in avere, delle operazioni di carico e scarico di magazzino; r. anagrafiche, amministrative, e r. delle nascite, delle morti, di un matrimonio; r. di un automezzo, di un aeromobile, negli appositi registri; r. di un decreto ministeriale presso la Corte dei conti; r. di un atto, di un contratto, in diritto privato. In partic.: a. In fisica e nelle varie tecniche applicate, rappresentazione permanente delle caratteristiche con le quali un fenomeno o una grandezza variabile si presenta a un determinato istante (r. istantanea) o durante un certo intervallo di tempo (r. continua): r. scritta o grafica, r. fotografica o ottica, r. magnetica (v. anche registratore, n. 2); r. fonografica (di un discorso, di una canzone, ecc.); r. radiofonica, cinematografica, televisiva, effettuate per ritrasmettere per radio o per televisione quanto si è registrato (e, nel linguaggio radiofonico e televisivo, sala, studio, locali, cabina di registrazione; essere, andare in registrazione, riferito come soggetto sia al programma che si registra sia a chi effettua la registrazione; r. video e video-magnetica, v. videoregistrazione). b. In meccanica e in varie altre tecniche, messa a punto di meccanismi, apparati e strumenti: r. di un orologio a pendolo, delle punterie del motore, dei freni di un automezzo. c. In informatica, trasferimento di dati da un supporto a un altro (per es., dalla memoria di un elaboratore a un nastro magnetico). 2. In musica, l’arte e la tecnica di registrare, di scegliere e di combinare, i diversi registri dell’organo per ottenere gli effetti più adeguati alla composizione che si esegue.