putrefare
v. intr. [dal lat. putrefacĕre, comp. di puter o putris «marcio» (v. putre) e facĕre «fare»] (putrefàccio, putrefài, putrefà, ecc., coniug. come fare; aus. essere). – Subire un processo di putrefazione, corrompersi, marcire: la carne d’estate putrefà in poco tempo; l’umidità fa p. il legname; più spesso con la particella pron.: il pesce si putrefà rapidamente; carne, frutta messe in frigorifero per evitare che si putrefacciano; cadaveri che si putrefanno. Raro l’uso trans., con valore causativo: il caldo putrefà la carne. ◆ Part. pass. putrefatto, frequente come agg.: legno putrefatto, pesce putrefatto; e fig.: una società, una classe politica ormai putrefatta, profondamente corrotta.