puntino
s. m. [dim. di punto2]. – 1. In genere, piccolo punto, minuscolo segno, o anche elemento, corpo puntiforme. a. In senso proprio: disegnare una linea, una serie di puntini; questo p. nero è il centro preciso del cerchio; aveva sulla pelle tanti p. rossi; la nave era ormai lontanissima: appena un p. nero all’orizzonte; un cielo pieno di stelle, di tanti p. luminosi. Come segno ortografico, lo stesso che punto, a cui talora è preferito in alcune espressioni: contrassegnare una lettera (dell’alfabeto) con un p. sopra, o sotto; puntini di sospensione (o, più raram., sospensivi), lo stesso che punti di sospensione (v. punto2, n. 2 a); anche soltanto puntini, spec. quando equivale a un eccetera (scriva in fondo alla lettera «In attesa d’un suo riscontro, e puntini»; e più spesso triplicato: volle sapere per filo e per segno dov’era stato, e puntini puntini puntini); per la locuz. mettere i p. sugli i, v. punto2, n. 2 a. b. In senso fig., quantità minima, poco, pochissimo, minima frazione di tempo o di spazio o d’altro: mi ha superato proprio per un p.; per un p. sono arrivato secondo; c’è mancato un p. che non battessi la testa. 2. A puntino, locuz. avv. di uso familiare, con grande cura, precisione, esattezza, o minuziosamente, perfettamente, e sim., spesso in grafia unita (v. appuntino); meno com., con gli stessi sign., per puntino.