pulsazione
pulsazióne s. f. [dal lat. pulsatio -onis, der. di pulsare «pulsare»]. – 1. In fisiologia, l’attività contrattile, rapida e normalmente ritmica, di un organo cavo, con particolare riferimento al cuore e alle arterie; nella pratica clinica, le p. cardiache si apprezzano a livello della punta del cuore, in coincidenza di ciascuna sistole, le p. arteriose si avvertono lungo il decorso delle arterie superficiali, quando esse si dilatano per azione dell’onda di pressione: avere le p. regolari, irregolari, accelerate, lente; controllare, contare le p. al polso del paziente; avere 60, 80 p. al minuto, ecc. 2. Per estens., il termine è talora usato per indicare un movimento ritmico o una variazione periodica. Con sign. specifico: a. In fisica, la variazione nell’unità di tempo della fase di una grandezza periodica, usualmente espressa in radianti al secondo (rad/s), pari a 2π volte la frequenza; se la grandezza è periodica nello spazio, accanto alla precedente p. temporale (che è la pulsazione per antonomasia) si considera la p. spaziale, che è la variazione della fase nell’unità di lunghezza (per es., nell’unità di percorso di un’onda), espressa, per es., in radianti a metro (rad/m) e pari a 2π volte la frequenza spaziale (l’inverso della lunghezza d’onda). b. In geologia, fenomeno ritmico caratterizzato da una fase di massima attività cui fa seguito una diminuzione di intensità e quindi una nuova ripresa: il termine è usato soprattutto per fenomeni orogenetici e oscillazioni eustatiche. 3. Per estens. (raro anche nell’uso ant. e letter.), battito o rumore o movimento ritmico (cfr. pulsare nel sign. 2 b), o serie di colpi battuti a una porta con le nocche delle dita.