progressivo
agg. [der. del lat. progressus, part. pass. di progrĕdi «andare avanti»]. – 1. Che progredisce o tende a progredire, cioè a procedere, ad aumentare (o anche a decrescere) in modo continuo e più o meno regolare: numerazione p.; disporsi in fila per ordine p. d’altezza; moto p.; imprimere una p. accelerazione; aumento p., diminuzione p.; un p. crescendo di forza, d’intensità; esercizî p. (o graduati in ordine p. di difficoltà); sforzi p.; paralisi p. (v. paralisi). Alterazioni p., in anatomia patologica sono così dette, in contrapp. a quelle regressive, alcune alterazioni tessutali in cui predominano i fenomeni di ipertrofia, di iperplasia e di infiltrazione. Esplosivo p., lo stesso che esplosivo deflagrante (v. esplosivo). Imposta p., l’imposta la cui aliquota aumenta col crescere del reddito. Piano di ammortamento p., piano di ammortamento di un prestito nel quale il debitore versa al creditore una somma annuale (o periodica) costante, in modo che, alla fine del periodo del prestito, si estinguano simultaneamente il debito e i suoi interessi. Con riferimento a un punto in moto su una curva, si dice che il punto è animato di moto p. se esso si muove nel verso convenzionalmente fissato come positivo sulla curva; analogam. nella propagazione per onde, si dicono onde p. quelle che, lungo determinate direzioni di propagazione, si propagano nel verso assunto come positivo (generalmente quello di allontanamento dalla sorgente). 2. a. letter. Che procede nella via del progresso: Dipinte in queste rive Son dell’umana gente Le magnifiche sorti e progressive (versi della Ginestra di G. Leopardi, in cui è intenzionalmente e con ironia riecheggiata un’espressione di T. Mamiani, «le sorti magnifiche e progressive dell’umanità»). b. Con sign. più vicino a progressista, che è ispirato a una concezione di progresso (sociale, culturale, economico, tecnico-scientifico, ecc.) o lo promuove e favorisce: i conflitti fra i due estremi: destra (s’intende, reazionaria) e sinistra (s’intende, progressiva) (Sturzo); anche sostantivato: qual è ... la differenza che passa fra un reazionario e un p.? (Saba). 3. Senza idea di aumento o di sviluppo, ma solo di spostamento in avanti, assimilazione p., in fonologia, il tipo di assimilazione nel quale l’elemento assimilante precede quello assimilato (v. anche assimilazione). ◆ Avv. progressivaménte, in ordine o in modo progressivo; a mano a mano, via via: aumentare, crescere progressivamente; figure che si allontanano progressivamente dalla vista, dal ricordo.