prestito
prèstito s. m. [dal lat. praestĭtum, propr. part. pass. neutro di praestare: v. prestare]. – 1. L’atto del prestare, il fatto di dare o ricevere qualche cosa (denaro, un bene, un oggetto) con l’impegno di restituirla entro un periodo di tempo determinato o non determinato. a. Con riferimento a denaro e a beni, cessione di un quantitativo di beni presenti contro l’impegno di restituire un quantitativo analogo (p. gratuito) o maggiore (p. a interesse) di beni futuri: chiedere un p.; ricorrere a un p.; un p. di mille euro; talvolta con riferimento alla cosa stessa prestata: è un p. rilevante; restituire il p.; vivere sul p., con denaro avuto in prestito. Si distinguono: p. in natura o monetarî; p. a breve, medio, lungo termine; p. ipotecarî, su pegno, ecc.; p. bancarî, pubblici, esteri o internazionali; p. forzosi, volontarî, patriottici (per es., i p. di guerra), ecc. P. a premî, prestito emesso da enti pubblici o società commerciali, rappresentato da titoli che, oltre a fruttare un interesse a saggio annuo fisso, partecipano al sorteggio di determinati premî. Iscrizione di prestito, registrazione (detta più comunem. consolidazione) di un nuovo prestito contratto dallo stato nel Gran libro del debito pubblico. b. Con riferimento a oggetti: domandare, dare, cedere, ricevere, avere qualche cosa in p.; chiedere, prendere in p. (meno com. a p.) una matita, una bicicletta, un trapano; prendere in p. un libro. Nelle biblioteche, il prestito dei libri costituisce un particolare servizio (che si affianca a quello della lettura e consultazione in loco) regolato da norme precise: il libro può essere consegnato a un privato lettore, che così ne può disporre a domicilio (p. locale), o a un’altra biblioteca (p. esterno), o anche a una biblioteca straniera (p. internazionale). c. Nello sport, giocatore in p., quello ceduto temporaneamente (in genere per una stagione) da una società a un’altra. 2. In senso fig., tranne pochi casi che appartengono al linguaggio com. (per es., sono idee prese in p., non originali, desunte da altri; prendere in p. modi, abitudini di una persona, imitarla), ha per lo più usi tecnici: a. In etnologia, il processo di adozione e assimilazione di un dato elemento culturale, proprio di un gruppo etnico, da parte di una popolazione limitrofa alla prima, o in contatto diretto con essa; per estens., con sign. meno astratto, lo stesso elemento culturale mutuato. b. In linguistica, l’assimilazione di un elemento appartenente a un’altra lingua o dialetto, e, in senso più concr., l’elemento linguistico assimilato; si distinguono tradizionalmente p. lessicali, sia non assimilati, cioè presi nella loro forma originaria (per es., limitandoci a considerare la nostra lingua, bar, film, taxi), sia assimilati, cioè adattati alla fonologia e alla morfologia dell’italiano (per es., treno dall’ingl. train); p. morfologici (per es., il suffisso -essa in badessa, contessa e sim., dal suffisso lat. volg. -issa, gr. -ισσα); p. sintattici (per es., l’ital. al di là di, dal fr. au delà de, invece del più ant. di là da); p. fonetici (la r pronunciata, per imitazione, «alla francese», cioè una r uvulare); vengono inoltre definiti p. di necessità quando viene adottata la parola e insieme il referente (per es. computer, juke-box, transistor); p. di lusso quando la parola viene adottata per via del prestigio del paese, della cultura, della lingua da cui proviene, e potrebbe essere sostituita con una già esistente in italiano (per es. flirt, leader, look). Una forma particolare di prestito è il calco (v.). c. In aritmetica, spec. nell’uso scolastico, il procedimento a cui si ricorre nell’algoritmo della sottrazione in colonna quando il numero delle unità di un certo ordine del sottraendo sia maggiore di quello delle unità dello stesso ordine del minuendo: in tal caso, si «prende in prestito» 1 dalle unità dell’ordine superiore, che restano quindi diminuite di 1, e si aggiunge 10 alle unità dell’ordine considerato; cosicché, per es., per la sottrazione 85 − 37 si opera sottraendo 7 da 15 (invece che da 5), e poi 3 da 7 (invece che da 8), e si ottiene come risultato 48.