polo di eccellenza
(polo d’eccellenza), loc. s.le m. Raggruppamento di istituzioni, perlopiù di carattere scientifico, che si pone come punto di riferimento per l’applicazione di metodiche innovative e delle tecnologie più avanzate. ◆ Nella sostanza – grazie alla prevista decentralizzazione delle competenze dello Stato a favore delle Regioni – le varie università saranno messe in concorrenza tra loro e potranno anche riunirsi in «poli d’eccellenza» per migliorare la loro specializzazione. (Michele Calcaterra, Sole 24 Ore, 6 aprile 2004, p. 9, Commenti e Inchieste) • Tra le altre cose An suggerisce di rimodulare la riforma degli incentivi, di introdurre importanti integrazioni per supportare il made in Italy e i poli di eccellenza. (Roberto Bagnoli, Corriere della sera, 11 gennaio 2005, p. 27, Economia) • Da una parte c’è, dunque, la Civitavecchia che suda e lavora per il rilancio produttivo della zona, dice sì al distretto industriale e sogna di diventare il polo d’eccellenza del settore metalmeccanico nel centro Italia. (Claudio Rizza, Messaggero, 7 febbraio 2006, p. 5, Primo piano).
Espressione composta dal s. m. polo, dalla prep. di e dal s. f. eccellenza.
Già attestato nel Corriere della sera dell’8 febbraio 1994, p. 25 (Riccardo Chiaberge).
V. anche area di eccellenza.