pluristellato
p. pass. e agg. Segnalato con più stelle in una guida gastronomica. ◆ In occasione del Vinexpo di Bordeaux, la maggiore fiera internazionale del vino che si tiene con cadenza biennale, in questi giorni s’è messo in evidenza da più parti come la critica e la buona ristorazione d’Oltralpe abbiano superato i loro pregiudizi sul vino italiano di qualità. Questi segnali sono pur veri: io stesso ho avuto modo di ospitare una decina di ristoratori pluristellati dalla guida Michelin, capeggiati dal grande Paul Bocuse, che sono venuti nelle Langhe e nel Roero spinti soprattutto dalla curiosità di scoprire i migliori vini piemontesi. (Carlo Petrini, Stampa, 26 giugno 2003, p. 26, Società e Cultura) • Ecco allora che una piccola fetta di formaggio può trasformarsi in un capolavoro sublime del gusto, che non fa certo rimpiangere le migliori creazioni di uno chef pluristellato: il profumo delle erbe dei pascoli di alta quota del Bettelmatt, la straordinaria consistenza di un Bagoss di Bagolino o la soave fragranza di una mozzarella di bufala freschissima del Salernitano, che gli esperti ritengono assolutamente migliore di quella del Casertano. (Francesco Arrigoni, Corriere della sera, 29 dicembre 2004, p. 22, Cronache) • Roma lo ha visto nascere, crescere e anche laurearsi. Poi, Fulvio Pierangelini, pluristellato chef ai vertici di ogni guida gastronomica, che da ragazzo sognava una carriera da ambasciatore, è migrato in Toscana e per oltre 30 anni ha «dimenticato» la sua città natale. (Francesca Alliata Bronner, Repubblica, 14 giugno 2008, Roma, p. XI).
Composto dal confisso pluri- aggiunto al p. pass. e agg. stellato.
Già attestato nel Corriere della sera del 15 settembre 1995, p. 46, Cronaca di Milano (Allan Bay).
V. anche bistellato, monostellato, pluristellare, stellato, tristellato.