pinguino
s. m. [dal fr. pingouin, e questo dall’oland. pinguin, di origine oscura]. – 1. Nome comune degli uccelli appartenenti all’ordine sfenisciformi, rappresentato da una ventina di specie, presenti unicamente nell’emisfero australe, dalla regione antartica fino alle isole Galapagos: sono uccelli tipicamente marini, fortemente specializzati per il nuoto e inetti al volo; hanno ali corte, ossa molto compresse, piedi palmati, e corpo rivestito di uno spesso strato di grasso sottocutaneo; nidificano in grandi colonie lungo le coste: la femmina depone un solo uovo, che viene covato da entrambi i genitori. Tra le specie più grandi, il p. imperatore (lat. scient. Aptenodytes forsteri) e il p. reale o maggiore (lat. scient. A. patagonica), che rispettivam. misurano in media 115 cm di lunghezza e 30 kg di peso il primo, e 95 cm di lunghezza e 15 kg di peso il secondo. 2. Nel gergo aeron., con allusione all’incapacità di volare del pinguino, nome di un velivolo-scuola, incapace di decollare, usato in passato per la iniziale istruzione a terra del pilota. Per estens., aspirante pilota all’inizio del corso. 3. Con allusione ai colori della livrea dell’uccello, gelato da passeggio alla panna, rivestito di cioccolato.