pergameno
pergamèno agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Pergamenus]. – 1. agg. Di Pèrgamo (lat. Pergămum, gr. Πέργαμον), antica città dell’Asia Minore, capitale del regno degli Attalidi e grande centro della cultura ellenistica: i sovrani p.; l’arte, la scultura p.; lo stile pittorico p.; tarda copia romana da originale pergameno; carta p., la pergamena (diverso da carta p., come carta pergamenata di fabbricazione moderna, dove pergamena è sost. femm.). In partic., scuola p., nome di varie scuole fiorite a Pergamo: una scuola filologico-grammaticale nella quale dominò la dottrina dell’anomalia e che ebbe per maestro Cratete di Mallo (2° sec. a. C.); una scuola di filosofia neoplatonica, fondata nel 4° sec. d. C. da Edesio di Cappadocia, allievo di Giamblico, che ebbe come tipico rappresentante l’imperatore Giuliano l’Apostata; una scuola di arti plastiche e figurative che raggiunse un elevatissimo livello di perfezione nelle opere d’arte legate ai monumenti commemorativi delle vittorie degli Attalidi sui Galati. 2. a. s. m. (raram. usato il femm. -a) Abitante, nativo, originario di Pergamo: un donario bronzeo raffigurante le lotte dei Pergameni contro i Galati; per antonomasia, il Pergameno, il medico Galeno, del 2° sec. d. C. (v. galenico). b. s. m., ant. Foglio di pergamena: lettera ... scritta in un p. tutto intorno messo a fregi d’oro (D. Bartoli); questo libro si trovava anche manoscritto in pergameno (Giannone).