partenogenesi
partenogèneṡi s. f. [comp. di parteno- e -genesi, coniato (come lat. scient.) dal medico e zoologo ingl. Richard Owen (1804-1892) nell’opera On Parthenogenesis ecc. (1849)]. – 1. In biologia, tipo di riproduzione sessuale caratterizzata dal fatto che la cellula uovo, sia animale sia vegetale, si sviluppa senza essere stata fecondata; può essere spontanea, come per es. nelle api, nella fillossera, in alcune alghe, oppure indotta artificialmente da stimoli fisici, chimici o meccanici. Il termine è usato anche in antropologia culturale con riferimento alla credenza, diffusa in alcune culture melanesiane, secondo la quale il concepimento avviene indipendentemente dal seme maschile. 2. In usi fig., talora scherz., origine o nascita autonoma, sviluppo spontaneo, soprattutto nella locuz. avv. per p., spontaneamente, da sé, senza interventi esterni: i ricordi dell’uomo si riproducono per p. (G. Raimondi); i grossi dirigenti hanno almeno due segretarie particolari, ciascuna delle quali mette poi al mondo per p. due segretariette più piccine, e avanti così, per geminazione (Bianciardi); spesso in frasi negative: certe opere non nascono per p., richiedono lavoro, collaborazione, e sim., o presuppongono antecedenti.