paglia
pàglia s. f. [lat. palĕa]. – 1. a. L’insieme di steli secchi del grano o di altri cereali, già mietuti e battuti (o anche di steli e foglie di piante palustri), usato per lettiere, come mangime per il bestiame, nell’industria della carta e della cellulosa, per imballaggio e imbottitura, per la confezione di oggetti di vario genere: un fuscello, un filo di p.; il grano quest’anno ha molta p.; dare la p. al bestiame, per foraggio; mettere la frutta nella p., per conservarla; una capanna con il tetto di p.; fiaschi rivestiti di p., impagliati; p. da lavoro, quella ottenuta da particolari varietà di frumento, usata per preparare le trecce con cui confezionare accessorî di abbigliamento e oggetti di arredamento; p. di legno, materiale costituito da trucioli molto fini di legni teneri e inodori, usato per imballaggio e per imbottiture; cappelli, borse, pantofole di p.; sedie di p.; cesti di p.; carta di p. (o carta gialla), quella usata per avvolgere, ottenuta dalla paglia di varî cereali, trinciata, ridotta in pasta mediante lisciviazione con latte di calce e, infine, in fogli, mediante apposite macchine; p. giapponese, denominazione corrente di un tipo di carta da parati fabbricata soprattutto in Giappone con fili o striscioline di paglia, o anche di canna, incollati su carta, così da dare al parato una particolare brillantezza e un aspetto variato pur nell’assenza di un vero e proprio disegno; p. di Vienna o viennese, denominazione corrente dell’intreccio in diagonale di sottili strisce di fibra vegetale (di solito palma) con cui si forma il fondo di alcuni tipi di sedie e poltroncine, lo schienale di leggeri divani, il ripiano di tavolini e sim. (questo tipo di intreccio viene anche. detto, impropriam., canneté). Come agg. invar., di colore giallo chiaro, simile a quello della paglia: capelli color p., o d’un biondo p.; una carta da parati giallo paglia. Paglia e fieno, mescolanza di tagliatelle gialle e verdi cotte insieme e condite in modo vario. In locuzioni fig.: avere la coda di p., di chi, non avendo la coscienza tranquilla, si adombra per ogni discorso che ritiene allusivo; mettere p. al fuoco, esporre alle tentazioni o al pericolo; fuoco di p., passione intensa ma passeggera; uomo di p., prestanome, persona che si fa figurare come responsabile senza che lo sia veramente. In usi poet., con allusione alla leggerezza della paglia: cappe ... Di fuor dorate ... Ma dentro tutte piombo, e gravi tanto, Che Federigo le mettea di paglia (Dante), a proposito delle cappe degli ipocriti, tanto pesanti, che in confronto quelle con cui Federico II sottoponeva a supplizio i suoi avversarî potevano sembrare leggere come paglia; con altra immagine: Di mia semente cotal p. mieto (Dante), ho tal premio del mio operato (paglia anziché grano). In espressioni prov.: o di p. o di fieno pur che il corpo sia pieno, qualunque sia il cibo, l’importante è mangiare; col tempo e con la p. si maturan le sorbe (o le nespole) e la canaglia, col passare del tempo le canaglie si rivelano per quelle che sono. b. Singolo fuscello di paglia: sigaro con la p., sigaro Virginia, dal quale sporge un filo di paglia; anche cannuccia (un tempo di paglia, oggi per lo più di materia plastica) per sorbire bibite; in similitudini: tremare come una p. (o un filo di p.); essere come una p. al vento, incostante, mutevole. c. gerg. Sigaretta, spinello: fumare una p., fiutare una p.; stava accendendosi una p.: per questo s’era fermato lì’ all’angolo, e faceva una smorfia che gli arricciava tutta la faccia (Pasolini). 2. estens. Oggetto di paglia lavorata: le p. di Firenze; in partic., cappello a larghe tese, confezionato con steli di paglia intrecciati: i capelli disciolti le ondeggiavano per le spalle, nel vento della corsa, sotto una larga p. coronata di papaveri (D’Annunzio). 3. estens. Paglia o pagliuzza metallica, lo stesso che lana d’acciaio (v. lana, n. 3 c). 4. Nella costruzione navale, p. di bitta (o semplicem. paglia, o pagliuca), traversa metallica disposta sulle bitte, per impedire ai cavi e alle catene di sfuggire in alto. 5. Nella tecnologia dei materiali metallici, striatura che si forma sulla superficie del pezzo metallico per difettosa cottura del lingotto. ◆ Dim. pagliétta, anche con sign. particolari (v. la voce); pagliòla, pagliolina; pagliuzza (v.); meno com. pagliùcola: studiava tutte le maniere di comparire un estraneo che, passando di lì a caso, si fosse trovato stretto nella calca, come una pagliucola nel ghiaccio (Manzoni); accr. paglióna, paglióne m.; pegg. pagliàccia.