opposizione /op:ozi'tsjone/ s. f. [dal lat. oppositio -onis, der. di opponĕre "opporre"]. - 1. a. [l'ostacolare materialmente qualcosa, con la prep. a: fare o. all'avanzata del nemico] ≈ contrasto, ostacolo, resistenza. b. [l'atto di opporsi a un provvedimento, a un progetto, ecc.: la legge è stata varata senza opposizioni] ≈ contestazione, contrarietà, contrasto, dissenso, obiezione, (lett.) oppugnazione, ostacolo, ostilità, protesta, reazione, resistenza, rifiuto. ↔ approvazione, assenso, consenso, plauso. ● Espressioni: fare opposizione (a qualcosa) ≈ e ↔ [→ OPPORSI (1, 2)]. c. (giur.) [atto giuridico che si contrappone all'attuazione di un provvedimento dell'autorità: fare o. a un provvedimento del giudice] ≈ ⇑ appello, ricorso. 2. (polit.) a. [azione di contrasto esercitata dai partiti che non fanno parte del governo: fare un'o. serrata, costruttiva] ≈ ⇑ battaglia. b. [l'insieme dei partiti e dei parlamentari che non fanno parte del governo: i partiti, i deputati dell'o.] ≈ minoranza. ↔ maggioranza. 3. [spec. di due cose fra loro, il fatto di opporsi reciprocamente: c'è netta o. fra le mie esigenze e le tue] ≈ antagonismo, conflitto, contrapposizione, contrasto, disaccordo, discordanza, divergenza, rivalità, scontro. ↑ incompatibilità, (fam.) muro contro muro. ⇓ antitesi, contraddizione. ↔ accordo, armonia, consonanza, convergenza, sintonia. ↑ identità. ▲ Locuz. prep.: in opposizione [che si oppone, si contrasta: le due tesi sono in o. fra loro] ≈ in conflitto, in contrasto. ↔ in accordo. 4. (filos.) [nella dialettica, rapporto antitetico tra due concetti o realtà] ≈ antinomia, antitesi.