non-ragione
(non ragione), s. f. Motivo inesistente, privo di ragionevolezza. ◆ Il vivere umano ha talvolta riferimenti confusi, permeati da vene di illuminismo che portano al trionfo della ragione e talvolta della «non ragione», cioè dell’irrazionale egoistico, che prevale su tutto. (Giovanni Romolo Bignami, Stampa, 23 maggio 1998, Cuneo, p. 2) • Sentendo le irriducibili non-ragioni di quelle madri, che scaricano sui loro figli pregiudizi tutti loro. […] sappiamo con assoluta certezza che no, la presenza in una scuola materna di un’insegnante islamica che indossa il velo […] non è scandalosa né inopportuna. (Michele Serra, Repubblica, 25 marzo 2004, p. 17, Commenti) • eccoci all’uscita di una stazione della metropolitana dove alcuni giovani nordafricani (stupidamente) prendono in ostaggio una donna provocando la reazione (stupida) della polizia e di conseguenza uno (stupido) eccidio, di quelli che finiscono quotidianamente nelle pagine di cronaca nera dei giornali. Inutile cercare un motivo, un movente. L’unica ragione è la stupidità, cioè la non ragione. (Paolo Di Stefano, Corriere della sera, 9 giugno 2008, p.25, Commenti).
Derivato dal s. f. ragione con l’aggiunta del prefisso non-.
Già attestato nella Repubblica del 13 ottobre 1988, p. 37, Spettacoli (Dino Villatico), nella variante grafica non ragione.