non essere
nón èssere locuz. usata come s. m. – Espressione filosofica usata per indicare l’assoluta assenza di ogni oggetto o ente (non essere assoluto), ovvero, più raram., l’esclusione di una determinata esistenza (non essere relativo). Il concetto, che equivale a nulla (lat. nihil, gr. μηδέν) e a non ente (lat. non ens, gr. μὴ ἐόν o μὴ ὄν), nasce con la filosofia eleatica (come riflesso negativo della concezione di Parmenide secondo cui l’essere è la realtà unica e assoluta e il non essere non è pensabile né esprimibile in alcun modo) e accompagna tutta la storia del pensiero metafisico e del pensiero dialettico classico, medievale e moderno; ridotto da Platone, con un’interpretazione geniale e fondamentale, al concetto di alterità, e identificato con la materia dai neoplatonici, assume un significato particolare nell’idealismo postkantiano, e particolarmente con Hegel, che nell’antinomia dell’essere e del non essere (o dell’essere e del nulla), e nel loro convertirsi l’uno nell’altro e generare così il divenire, vede la prima e fondamentale triade di tutto il sistema dialettico.