no deal
loc. s.le m. Nel linguaggio politico, mancanza di accordo tra due parti, per cui una delle due risulta più svantaggiata dell’altra. ♦ Per la prima volta dal 29 marzo 2017, giorno in cui Theresa May ha avviato il conto alla rovescia della Brexit, notificando formalmente l’intenzione del Regno Unito di andarsene, l’Unione europea contempla seriamente la possibilità di un “no deal”: un mancato accordo che renderebbe la Brexit molto “hard” non solo per l’economia e i cittadini britannici, ma anche per i 27 stati membri che resteranno nel blocco. (David Carretta, Foglio.it, 19 luglio 2018, Esteri) • [tit.] Brexit, acquisti online più cari e ritardi in dogana: ecco la Gran Bretagna del «no deal» (Sole 24 Ore.com, 23 agosto 2018, Mondo) • Ma la Brexit è un nodo colossale, enormemente più grande della questione Gibilterra e l'Ue, a meno di clamorose sorprese, non permetterà mai un backstop a tempo potenzialmente determinato per due motivi: la paura di far riesplodere le tensioni tra Irlanda del Nord e Repubblica d'Irlanda e la difesa di Dublino stessa, che tra l'altro sarebbe anche il Paese più esposto in caso di No Deal. (Antonello Guerrera, Repubblica.it, 11 dicembre 2018, Esteri).
Dall’ingl. no deal (‘senza (alcun) accordo’).