neutralizzazione
neutraliżżazióne s. f. [der. di neutralizzare]. – L’atto, il fatto di neutralizzare o di essere neutralizzato, nei varî sign. del verbo: 1. In diritto internazionale, la condizione giuridica di uno stato che ha assunto l’obbligo di restare del tutto estraneo a qualsiasi conflitto bellico e conseguentemente acquista il diritto di veder rispettata da eventuali belligeranti la propria integrità territoriale. N. di luoghi, di cose, di persone, la particolare condizione di determinati luoghi, cose (per es. navi-ospedali) e persone (feriti, prigionieri, sanitarî, ecc.) che, in base a norme e accordi internazionali, non possono essere, in caso di conflitto, coinvolti in azioni militari. Per estens., n. di una zona, di un territorio, la loro esclusione dagli armamenti nucleari. 2. In chimica, l’operazione con cui si porta una soluzione al punto di neutralità, cioè in condizioni tali che essa contenga un’uguale concentrazione di ioni idrogeno e idrossido e quindi presenti un pH uguale a 7; in pratica si effettua aggiungendo un acido a una soluzione alcalina o una base a una soluzione acida in presenza di un adatto indicatore, e trova numerose applicazioni nell’industria (per es., nella rifinizione dei filati, dei tessuti, ecc., allo scopo di neutralizzare le soluzioni che impregnano i semilavorati). Calore di n., quello sviluppato nella neutralizzazione di un acido con una base. Indice di n. di un olio, la quantità (in milligrammi) di idrossido potassico necessaria a neutralizzare 1 grammo dell’olio considerato. 3. In elettronica, operazione con la quale si compensa l’effetto (oscillazioni) della capacità tra collettore e base di un transistore, in genere riportando sul circuito di base una tensione uguale e di fase opposta rispetto a quella presente sul collettore; la medesima operazione veniva effettuata sui tubi termoelettronici per compensare gli effetti della capacità tra griglia e anodo. 4. In ottica, metodo della n., metodo per misurare la potenza di una lente consistente nel provare a sovrapporre alla lente in esame altre lenti di potenza nota ma opposta, finché il sistema composto dalle due lenti si riveli neutro (cioè tale per cui, muovendolo in varie direzioni normali alla visuale, le immagini degli oggetti visti attraverso di esso appaiano ferme). 5. In economia, politica di n. del ciclo, la politica economica diretta ad attenuare gli squilibrî del mercato derivanti dalle varie fasi del ciclo economico (per es., attraverso la mobilitazione di investimenti pubblici o anche internazionali per mettere in moto sviluppi compensatorî della rallentata attività economica interna). 6. In linguistica, lo stato in cui si trovano due unità linguistiche (fonemi, morfemi, strutture sintattiche, ecc.) normalmente distinte, allorché la loro distinzione venga meno: per es., in italiano, è aperta ed é chiusa si oppongono in sillaba tonica, mentre in sillaba atona la loro opposizione si neutralizza. 7. Nello sport, con riferimento a gare a tempo, l’esclusione di un certo intervallo di tempo dal computo della durata complessiva, o, in una corsa ciclistica, la temporanea sospensione della gara. 8. In psicanalisi, processo per il quale le pulsioni sessuali e aggressive dell’infanzia perdono, parzialmente o totalmente, la loro carica libidica, in modo tale che questa possa essere riversata in altre attività più mature ed evolute tramite un ulteriore processo denominato sublimazione.