neogrammatico
neogrammàtico agg. e s. m. [comp. di neo- e grammatico, per traduz. del ted. Junggrammatiker, comp. di jung «giovane, nuovo» e Grammatiker «grammatico»] (pl. m. -ci). – Appartenente alla scuola di linguisti (fondata da K. Brugmann e H. Osthoff) che nella seconda metà del sec. 19°, accogliendo ed in parte superando le correnti linguistiche positivistiche, e ponendo come principio fondamentale delle loro ricerche l’esistenza e l’ineccepibilità delle leggi fonetiche, studiarono in maniera predominante gli aspetti fonetici della lingua, interessandosi ai dialetti, alle parole e alle forme di tradizione popolare, ai problemi diacronici, e curando meno, invece, la morfologia, la sintassi, il lessico, le forme letterarie, gli aspetti sincronici: teorie n.; corrente neogrammatica o dei neogrammatici.