vertiporto (vertiport) s. m. Aerodromo attrezzato per il decollo e l’atterraggio verticale di velivoli elettrici. ◆ I vertiport (un composto di “verticale” e “porto”) possono essere descritti approssimativamente come aeroporti per velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticali (eVTOL), ma non sono come gli aeroporti che conosciamo, occupano molto meno spazio, un vertiporto perfettamente funzionante, ha bisogno di soli 625 metri quadrati (minimo). (Luca Gorrasi, Wetravel.biz, 17 dicembre 2021) • Sono però felice di annunciare che Thiel verrà smentito. Almeno parzialmente, nel senso che non avremo ancora auto con le ruote che a un certo punto si librano in aria, ma ibridi tra elicotteri e aerei, capaci di decollare e atterrare in verticale e quindi indicati anche per gli spostamenti in città, senza bisogno di aeroporti. Proprio questa caratteristica ha dato loro il nome, non particolarmente mnemogenico, di evtol (electric vertical take-off and landing) che segnala un'ulteriore dettaglio: saranno elettrici, non a combustione. (Riccardo Staglianò, Repubblica-Finalmente è Venerdì.it, 4 febbraio 2022, Galapagos) • Da un lato verranno sfruttati due eventi mondiali — il Giubileo del 2025 a Roma e i Giochi olimpici invernali Milano-Cortina del 2026 — per inaugurare questi nuovi spostamenti. Dall’altro lato l’intenzione è costruire negli scali che oggi gestiscono i voli privati — e che servono un enorme bacino di clienti potenziali — i «vertiporti», cioè le strutture di decollo e atterraggio dei taxi volanti. Nel breve-medio termine, scrive il documento, si prevede la realizzazione di almeno sei vertiporti urbani e quattro vertiporti in aree aeroportuali tra Milano, Roma, Torino, Venezia, Bari e Cortina. (Leonard Berberi, Corriere della sera.it, 18 ottobre 2022, Cronache).
Adattamento dell’ingl. vertiport a sua volta composto dall’incrocio tra l’agg. verti(cal) e il n. (air)port.