mobik s. m. Persona costretta ad arruolarsi nell’esercito dalle autorità militari della Federazione Russa. ◆ Ma la spietata illegalità dei sequestri per strada dei futuri “mobik” – come vengono chiamati sprezzantemente i neomobilitati – non è stata un fenomeno isolato, ed è talmente caratteristica del sistema repressivo russo da non stupire nessuno: nella burocrazia ereditata quasi intatta dall’Urss, l’importante è accontentare i superiori dando loro i numeri di reclute richiesti, e se poi risultano inadatti perfino a diventare carne da cannone sono problemi dei superiori al Cremlino (Anna Zafesova, Stampa.it, 16 ottobre 2022, Esteri). • Le prime vittime di questa coazione a ripetere del comando russo sono i detenuti, che secondo alcune intercettazioni telefoniche di soldati sono piazzati in prima linea, quella più pericolosa. Dietro di loro ci sono i mobik – è il nomignolo dei soldati arruolati a forza con la mobilitazione – e dietro ancora ci sono i soldati professionisti dell'esercito, che hanno un contratto. L'ordine per le linee dietro è di sparare a quelli davanti se abbandonano le posizioni, nello spirito del vecchio detto militare russo che diceva "devi essere molto coraggioso per fare il codardo al fronte". (Daniele Raineri, Repubblica, 5 novembre 2022, p. 17, Mondo) • Difese d’ufficio sono arrivate da due falchi come il ceceno Ramzan Kadyrov e la direttrice di Russia Today Margarita Simonyan. Il primo ha parlato di «scelta difficile ma giusta. Praticamente migliaia di soldati erano accerchiati. Invece così Sorovikin va a occupare una posizione strategica più sicura e salva gli uomini». La giornalista usa la parola, un po’ spregiativa, di «mobik», i nuovi coscritti (mobilitati) che noi potremmo tradurre come marmittoni e dice: «L’alternativa al ritiro era far morire un pugno di mobik e aprire la strada verso la Crimea». (Andrea Nicastro, Corriere della sera.it, 9 novembre 2022, Esteri).
La voce gergale russa indica in origine soltanto i residenti mobilitati in Ucraina con la forza in alcune aree delle regioni di Donets´k e Luhans´k dalle forze schierate con la Russia. Si tratta di un incrocio tra due parole che letteralmente significano ‘mobilitato’ e ‘fragile’, poiché durante la mobilitazione nei territori controllati dalla Repubblica popolare di Donets´k e dalla Repubblica popolare di Luhans´k (a partire dal 2014), venivano arruolati tutti gli uomini, anche quelli con gravi malattie e privi di qualsiasi formazione militare.