nativo
agg. [lat. natīvus, der. di natus, part. pass. di nasci «nascere»; v. anche natìo]. – 1. a. Detto del luogo nel quale uno è nato: paese n.; terra n.; città n.; e di ciò che ad esso si riferisce: idioma n.; lingua n.; l’aria n., il clima nativo. b. Riferito a persona, che ha avuto i natali in un luogo, che ne proviene per nascita: essere n. di Monza, di Cagliari, dell’isola d’Elba; non tutti gli abitanti sono n. del luogo. Frequente come s. m. (f. -a): un n. si riconosce subito dalla parlata; spec. al plur., come sinon. di indigeni o più genericam. per indicare la gente del luogo, in contrapp. ai forestieri, agli immigrati: i n. sono molto ospitali con i turisti; fare amicizia con i n.; i n. del Madagascar, dell’Amazzonia; fece nuovo bando che tutti li forestieri dovessero partire e tutti li n. ritornare (Sarpi). c. Di qualità, disposizione o condizione che si possiede fin dalla nascita; innato, connaturato o comunque non acquisito: fierezza, dignità n., schiettezza n.; quindi anche naturale, spontaneo, non artificioso: vi era in lei una grazia n., una gentilezza nativa. 2. In mineralogia, di elemento chimico che si trova in natura allo stato semplice: zolfo n., rame n. o allo stato nativo.