nabateo
nabatèo agg. e s. m. (f. -a). – Appartenente all’antica popolazione dei Nabatei (lat. Nabataei, gr. Ναβαταῖοι), che, originariamente nomadi, si stabilirono a sud-est del Mar Morto, organizzandosi in una solida monarchia, con capitale Petra, fiorente centro del commercio tra l’Arabia e il Mediterraneo a partire dalla metà del sec. 2° a. C. fin oltre la conquista romana che si concluse con la riduzione a provincia nel 106 d. C.: il regno n.; l’arte, la civiltà n.; i monumenti sepolcrali n., scavati nella viva roccia, con facciate che rappresentavano architetture di altari o di templi; scrittura n., di tipo aramaico occidentale (come pure aramaica era la lingua letteraria documentata nelle iscrizioni, non quella d’uso che era invece un arabo dialettale), con andamento sinistrorso, interessante in quanto è la prima scrittura semitica su pietra che presenti legamenti tra le lettere.