mimetico
mimètico agg. [dal gr. μιμητικός, der. di μίμησις «imitazione»: v. mimesi] (pl. m. -ci). – 1. Imitativo, che concerne l’imitazione: facoltà, abilità, capacità m., di imitare gesti, atteggiamenti, modo di parlare altrui; l’arte scenica è, sotto alcuni aspetti, arte m.; o che riproduce per imitazione, con partic. riferimento al concetto di mimesi nell’estetica artistica o letteraria: l’attività m. che il realismo assegna allo scrittore consiste in un rispecchiamento non fotografico ma essenziale della realtà esteriore; il protagonista del racconto è la proiezione m. dell’autore. 2. Che ha lo scopo di mimetizzare: vernice, colorazione m.; mascheramento m.; reti mimetiche. Anche come sinon. di mimetizzato, usato soprattutto nel linguaggio milit., con partic. riferimento a oggetti che siano stati colorati in modo da confondersi con l’ambiente e sfuggire così all’osservazione nemica: tende m.; vetture m.; tute mimetiche. 3. In biologia, che presenta la proprietà e il fenomeno del mimetismo: animali m.; colorazioni mimetiche. 4. In cristallografia, di cristalli che presentano il fenomeno della mimesia. 5. In farmacologia, il termine è usato come secondo elemento di parole composte indicanti farmaci o sostanze che hanno la proprietà di riprodurre l’effetto della stimolazione di un determinato sistema: simpaticomimetici, parasimpaticomimetici. ◆ Avv. mimeticaménte, non com., in modo imitativo, per via d’imitazione: rappresentare mimeticamente una scena; anche, con lo scopo di sfuggire alla vista, di confondersi con l’ambiente: reti disposte mimeticamente.