mentire
v. intr. e tr. [lat. tardo mentire, class. mentiri, der. di mens mentis «mente»; propr. «inventare con la mente» e quindi «fingere»; cfr. gli analoghi sign. del lat. fingĕre «plasmare, inventare, fingere»] (io mènto, ecc., o io mentisco, tu mentisci, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. Alterare la verità, dire il falso con piena consapevolezza: mi accorsi subito che mentiva; cercò di salvarsi mentendo; non sono abituato a m.; non so m.: troppo complicato, fa male alla testa, costringe a ricordare tutto e nello stesso modo (Aldo Busi); se dici questo, menti; è inutile che cerchi di mentirmi, conosco già la verità; m. sfacciatamente, spudoratamente, e con lo stesso senso m. per la gola, oggi per lo più scherz. (ant. m. per la strozza): essi mentono tutti per la gola (Boccaccio); E s’alcun dice che Turpin morisse In Runcisvalle, mente per la strozza (Pulci); m. a sé stesso, cercare di convincersi a credere cosa che si sa non poter essere vera; mentiva sapendo di mentire, con piena coscienza e intenzione; tu menti ch’io abbia mentito (Manzoni, il quale osserva che questa era la risposta di prammatica fra cavalieri per ribattere l’accusa di menzogna). b. Per estens., riferito a cose (soprattutto parole, atti, comportamenti), non esprimere il vero, o anche essere falso, bugiardo, fallace: Di parecchi anni mi mentì lo scritto (Dante); se le sue parole non mentono (o non mentiscono), i fatti stanno così; il suo sguardo, i suoi occhi mentivano; l’ingenuità del suo viso mentisce (è solo apparenza, o impostura); se la fama non mente ..., frase, per lo più scherz., con cui s’introduce il riferimento di fatti o di notizie (di solito poco importanti) sentiti da altri o di cui tutti parlano. Per la frase prov. buon sangue non mente, v. sangue, n. 4 a. c. letter., non com. M. a qualche cosa, venir meno, deludere: mentì alle nostre speranze. 2. tr. a. non com. Falsare o falsificare, simulare, fingere e sim.: m. il vero, alterandolo o presentandolo come falso; m. una circostanza al giudice (anticam. anche m. di circostanza, e sim.); m. il sorriso, il pianto, la dolcezza dello sguardo, modi cordiali. b. letter. Imitare, contraffare: tu che puoi, Fanciullo, il noto fanciullesco aspetto M. acconciamente, in lui ti cangia (Caro). c. ant. Smentire. ◆ Part. pass. mentito, anche come agg. con accezione partic. (v. la voce).