menscevico
(meno corretto menscèvico) agg. e s. m. (f. -a) [dal russo men′ševik «minoritario», tratto da men′šistvo «minoranza»] (pl. m. -evìchi, meno corretto -èvichi o -èvici). – Appartenente alla frazione moderata e di impostazione revisionista del partito socialdemocratico russo, che risultò minoritaria nel comitato centrale (Congresso di Londra, 1903) rispetto ai sostenitori del programma rivoluzionario di Lenin (i quali assunsero il nome di bolscevichi «maggioritarî»); dopo aver partecipato insieme alla rivoluzione del 1905, e nonostante alcuni tentativi di conciliazione, le due frazioni mantennero programmi radicalmente diversi fino alla scissione del partito (1912), in seguito alla quale i menscevichi costituirono una forza a sé, che avversò la rivoluzione d’ottobre (1917) e i suoi sviluppi, per essere poi definitivamente soppressa nel 1922.