me1
me1 ‹mé› pron. pers. sing. [lat. mē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. di 1a pers. sing. (io), usata come compl. oggetto quando si vuol dare a questo forte rilievo (hanno chiamato me, non te; volevano proprio me, ecc.), dopo preposizione (si tratta di me; somiglia a me; vieni con me; la colpa ricade su me; l’ha saputo da me; tra me e lui), nelle esclamazioni (povero me!; me misero!; o me infelice!), nelle comparazioni dopo come o quanto (è alto come me; ne sa quanto me), e in funzione predicativa dopo i verbi essere, parere, sembrare e sim. (tu non sei me; con i miei occhiali, pareva me); scherz., in funzione di soggetto: il padrone sono me (che riproduce un uso dialettale). Spesso rafforzato da stesso o medesimo, per insistere sulla persona o sull’identità della persona: da me stesso non vegno (Dante); il biasimo ricadrebbe su me medesimo. Nell’uso fam., è talora preceduto pleonasticamente dalla forma atona: m’hanno significato che vossignoria illustrissima mi voleva me (Manzoni); e me lo chiedi proprio a me? 2. Con sign. particolari: da me, da solo, senza l’aiuto o l’intervento d’altri: preferisco fare da me; lo so da me; ho imparato tutto da me; mi son fatto da me. Per me, per ciò che mi riguarda, per conto mio: per me, fa’ pure ciò che vuoi; per me, non faccio obiezioni; per me, puoi stare tranquillo. Fra me, tra me e me, lo stesso che dentro di me, cioè nel mio segreto, nell’intimità della mia mente, del mio spirito: pensavo, dicevo fra me; così ragionavo tra me e me. Secondo me, a parer mio, a mio giudizio: secondo me, l’errore è tuo (con lo stesso senso, anche per me). Quanto a me, per ciò che mi riguarda: quanto a me, vedrò di cavarmela in qualche modo. Sono da notare il modo prov. oggi a me domani a te, per significare che le disavventure, le disgrazie, e sim., un giorno o l’altro capitano a tutti; e le locuz., ormai poco com., nel mio me, dentro di me, o anche nei miei panni, nelle mie condizioni (nel mio me, tu avresti fatto lo stesso); enfatico e scherz., il mio signor me, io, la mia persona; non sa né di me né di te, non sa di nulla, è insipido, insulso (detto di cose o di persone).