mattino
s. m. [lat. matutīnum (sottint. tempus), da matutinus agg.: v. mattutino]. – 1. Parte del giorno compresa tra il sorgere del sole e il mezzogiorno (per cui le ore del mattino sono dette anche ore antimeridiane). È forma meno pop. di mattina, preferita peraltro in alcune locuz.: sul m., sul far del m.; di buon m., per tempo; un bel m., alludendo genericam. a un giorno determinato (ma specificando: ieri mattina, domani mattina, giovedì mattina, e sim.); dare, augurare il buon m.; Si specchia nella pace delle sere Dei mattini la candida bellezza (L. Romano); il giornale, i quotidiani, l’edizione del m.; la stella del m., il pianeta Venere; durare lo spazio di un m., avere breve durata; fig., il m. della vita, l’infanzia o la prima giovinezza; il dono del m., espressione che traduce il ted. Morgengabe (v.), denominazione di un antico istituto del diritto germanico. E in alcuni prov.: dal m. si conosce il buon giorno, o il buon dì si vede dal m., dalle prime prove o manifestazioni si possono trarre previsioni sul comportamento futuro di una persona (meno spesso con riferimento agli sviluppi di fatti e situazioni); il m. ha l’oro in bocca, o le ore del m. hanno l’oro in bocca, sono quelle in cui il lavoro o lo studio o altra attività rendono meglio. 2. fig., poet. Levante, oriente: E volta nostra poppa nel mattino, De’ remi facemmo ali al folle volo (Dante).