mattinata
s. f. [der. di mattina; nel sign. 3, adattam. del fr. matinée]. – 1. Tutto lo spazio della mattina, considerato soprattutto nelle sue caratteristiche meteorologiche o rispetto alle occupazioni e agli avvenimenti che vi si verificano: una m. piovosa, uggiosa; un’allegra, una triste m.; una m. densa di lavoro; passare una m. al mare, in campagna; guadagnarsi o buscarsi la m., propr. guadagnare tanto quanto può normalmente rendere una mattina del proprio lavoro (fig., iron., incappare, spec. di mattina, in qualche danno o disavventura). Locuz. avv. in m. (ant. di m.), durante la mattina, entro la mattina: verrò in mattinata. 2. a. non com. Canto mattutino dedicato alla donna amata (analogo alla serenata, che è canto serale): cantare la m., fare la mattinata. b. In musica, composizione vocale e strumentale di durata breve o media e di carattere generalmente leggero e tale da poter ricordare, sia pur vagamente, il tono di una evocazione o di un saluto mattinale. 3. non com. Spettacolo, trattenimento che ha luogo di mattina o di pomeriggio: una m. a teatro, al cinema; una m. danzante al circolo. Più usato, in questo sign., il corrispondente termine fr. matinée (v.). ◆ Dim. mattinatina; pegg. mattinatàccia.