marcato
agg. [part. pass. di marcare]. – 1. Segnato con un marchio o con una marca. Più com., accentuato, rilevato, ben avvertibile dai sensi: linee, forme, contorni m.; un uomo dai lineamenti molto m.; parlava con m. accento ligure. 2. In araldica, attributo dei dadi con i punti di smalto diverso (per es.: d’argento m. di nero), e dell’aquila con le penne distinte da linee d’altro colore. 3. In biologia e in medicina nucleare, sostanza m. (o tracciante), la sostanza che è stata legata a un elemento radioattivo per poterne seguire gli spostamenti nell’organismo vivente, le modalità dell’assorbimento, la localizzazione elettiva e le stesse trasformazioni metaboliche cui può andare incontro prima di essere eliminata, ossia per effettuare una marcatura (nel sign. 3 c). 4. In linguistica, è detto marcato il termine di una opposizione binaria che è caratterizzato, rispetto al termine opposto, da una marca, fonologica o morfologica (per es., banca rispetto a panca, ingl. books rispetto a book); per estens., con riferimento alla semantica, è da taluni detta marcata l’unità lessicale che, in una coppia o serie di sinonimi, ha il sign. meno esteso (come, per es., spezzare rispetto a rompere, o erroneo rispetto a falso). ◆ Avv. marcataménte, in modo marcato, ben avvertibile: parlava con accento marcatamente straniero.