manco1
manco1 agg. e avv. [lat. mancus «monco, storpio, debole»]. – 1. agg. (pl. m. -chi) a. ant. o letter. Manchevole, che manca di qualche cosa, quindi difettoso, imperfetto, o incompleto, scarso, corto e sim.: E ciò esser non può, se li ’ntelletti Che muovon queste stelle non son manchi, E manco il primo, che non li ha perfetti (Dante); Però i miei dì fien lagrimosi e manchi, Ché gran duol rade volte aven che ’nvecchi (Petrarca); Ma negli ordini m. e divisi Mal si regge, già cede una schiera (Manzoni); anche, mutilo, lacunoso: portando in nota certe congetture di sostituzione dove per guasto del codice il testo è manco (Carducci). b. Sinistro, che si trova sul lato sinistro (in origine riferito alla mano, in quanto la sinistra è «più debole» della destra): la mano m. (anche sostantivato, la manca), il lato m.; viensi accostando inver la sponda m. (Marino). Anche in questo sign. è voce ant. o letter., tranne che nella locuz. avv. a mano m., alla mano, cioè dalla parte, sinistra, frequente anche nella forma sostantivata a manca (v. manca). c. Conformemente all’uso fig. di sinistro (ma letter. e raro), tristo, infausto, di cattivo augurio: Non so s’abbiano o nottole o cornacchie, O altro m. et importuno augello, Il qual ... gracchie Futuro mal (Ariosto). 2. avv. a. ant. o letter. Meno: rimossi dalla terra i beati fantasmi, salvo solamente Amore, il m. nobile di tutti ... (Leopardi); venir m., venire meno, mancare, allontanarsi: la famigliuola sbigottita Che vede il caro padre venir m. (Petrarca). Con funzione attributiva (sempre invar.): acciò che ... voi con manco fatica abbiate da conoscerli (L. B. Alberti); Ov’è manco speranza e minor doglia (Lorenzo il Magnifico). b. Sono ancora vive nell’uso pop. e region. le locuz. far di m., fare a meno; al m., né m., e più spesso in grafia senza manco, senza dubbio, certamente, immancabilmente (dove manco potrebbe essere inteso come manco2, anolagam. a fallo nell’espressione senza fallo [v. fallo1, n. 1 a], ma occorre anche tener presente il sinon. senza meno); m. male, meno male, anche come interiez., per rallegrarsi di cosa che poteva andare peggio; meno com. essere, non essere da m., da meno, dammeno. c. Ugualmente pop. e fam. è l’uso di manco con il sign. di nemmeno, neanche, in espressioni di efficace negazione: non ne ho incontrato m. uno; più spesso senza non: m. questo è vero; m. a dirlo; m. per idea; m. per sogno; m. per il cavolo!, e sim.