malpighiano
agg. – 1. Che si riferisce alla persona o all’attività dell’anatomista M. Malpighi (1627-1694): il metodo m. di ricerca microscopica ha rinnovato gli studî anatomici. 2. Che si riferisce a un organo o a parte di organo studiato da M. Malpighi o che comunque da lui prende nome. In partic.: a. Strato m.: in istologia, lo strato più profondo dell’epidermide dei vertebrati, ricco di elementi a forma poligonale caratterizzati dalla presenza di sottili prolungamenti cellulari (è detto anche corpo mucoso o reticolo di Malpighi o strato spinoso); in anatomia vegetale, lo strato più esterno del tegumento dei semi (spec. di quelli delle leguminose) composto di cellule sclerenchimatiche, prismatiche e allungate, disposte normalmente alla superficie del seme e presentanti spesso una sottile linea lucida dovuta a lignificazione più o meno intensa. b. In medicina, epitelioma m., epitelioma cutaneo derivante dallo strato malpighiano. c. In zoologia, vasi (o tubi) malpighiani, organi escretori, presenti in quasi tutti gli artropodi terrestri (chelicerati, insetti, miriapodi), costituiti da tubuli a fondo cieco che sboccano nel tratto iniziale dell’intestino posteriore o al termine di quello medio.