loro
lóro pron. pers. e agg. poss. [lat. illōrum, genit. pl. di ille «egli, quello»]. – 1. Pronome di 3a pers. plur., masch. e femm., riferito generalmente a persone, talvolta anche ad animali e cose inanimate. Si adopera di regola come complemento, preceduto da preposizione: uno o una di loro (anche di essi o di esse), tocca a loro, dipende da loro, rispondo io per loro, si consolano fra loro o fra di loro. Come compl. di termine, per lo più senza la prep. a: se li vedete, dite loro (ma nel linguaggio fam., spec. se non c’è ambiguità, ditegli; o con a pleonastico: chi glielo dice a loro?). Come compl. oggetto, solo in posizione di rilievo: ho chiamato loro non voi; così nelle esclamazioni: beati loro! Può essere anche soggetto, analogam. alle forme lui, lei del singolare: facciano loro; sono stati loro a dirmelo; si sbracciava a difender don Michele davanti alla gente, perché si sapesse che, loro come loro, non gli volevano male (Verga); anche loro, neppure loro, persino loro; e nelle locuz. loro due, loro tre, ecc.; in opposizione ad altro pronome: voi siete scusati, loro no. Come forma allocutiva, è il plur. di lei (v.). Nel verso, talora anche in prosa, può avere il troncamento: Non ragioniam di lor, ma guarda e passa (Dante). 2. Agg. poss. di 3a pers. plur., corrispondente al sing. suo: il loro padre, i loro desiderî, le loro lagnanze; anche posposto: a casa loro. In locuzioni di cerimonia: le loro signorie, le loro Altezze, le loro Maestà (abbrev. LL. SS., LL. AA., LL. MM.). Nell’uso burocratico, ormai disus., il di loro padre e sim., costruzione involuta e non bella per il loro padre, e sim. Col sostantivo sottinteso: la mia casa è più ampia della loro; e sostantivato: è uno dei loro (cioè, fa parte della loro compagnia, della loro società); io sto dalla loro, s’è messo dalla loro (sottint. parte); ne hanno pensata un’altra delle loro (astuzie o sim.). Con valore neutro, il loro, il loro avere, i loro beni: càmpano del loro, del patrimonio proprio; hanno speso tutto il loro per far studiare il figlio.