linfocito
(o linfocita) s. m. [comp. di linfo- e -cito (o -cita)]. – In biologia, cellula presente nel sangue (dove rappresenta una particolare serie di leucociti) e nei varî organi linfatici (linfonodi, milza, timo, ecc.), che svolge ruoli determinanti nelle reazioni di difesa e particolarmente nella risposta immunitaria. Si possono distinguere due grandi classi di linfociti: quella costituita da elementi cellulari che si formano e si sviluppano completamente nel midollo osseo (bone marrow in inglese, da cui la denominazione di linfociti B; secondo altri, invece, dalla iniziale di borsa di Fabricio, organo degli uccelli: v. borsa1, n. 4 b), passano poi in circolo o negli organi linfatici, e producono anticorpi; e quella costituita da cellule che, pur avendo origine nel midollo osseo, completano lo sviluppo nel timo (pertanto dette linfociti T). Questi sono rappresentati da varie sottoclassi (o popolazioni), con specifiche e coordinate funzioni: i linfociti T induttori promuovono la maturazione di forme a sviluppo non ultimato; i linfociti T coadiuvanti (cellule T helper) liberano linfochine che attivano una parte dei linfociti B e gran parte di quelli T (in partic. le sottoclassi seguenti); i linfociti citotossici (detti anche cellule T killer) sono capaci di lisare cellule dannose (infette, neoplastiche) o comunque ritenute come estranee; i linfociti T soppressori deprimono, in una fase più o meno avanzata del processo morboso, la risposta immunitaria.