lepidotteri
lepidòtteri s. m. pl. [lat. scient. Lepidoptera, comp. di lepido- e -pterus «-ttero», termine coniato da Linneo (1735)]. – Ordine di insetti (allo stato adulto chiamati comunem. farfalle) che comprende circa 120.000 specie a metamorfosi completa, diurne o notturne, caratterizzate da capo mobile, antenne articolate, apparato boccale generalmente succhiatore lambente, le galee trasformate in una proboscide (spiritromba), quattro ali membranose coperte di squame variamente colorate (in alcune famiglie le ali possono essere ridotte o mancare). Le larve, dette anche bruchi, eruche, rughe, bigatti, ecc., hanno un apparato boccale masticatore e si nutrono per lo più di vegetali, provocando a volte danni in agricoltura e silvicoltura; hanno corpo allungato, cilindrico, e i tre segmenti toracici portano ciascuno un paio di corte zampe; le pupe, dette crisalidi, exarate o obtecte, spesso rivestite di un bozzolo sericeo, restano immobili fino alla metamorfosi. Sono insetti ovipari, a sessi distinti, con dimorfismo sessuale talora notevole e dimensioni che variano da pochi millimetri di apertura alare fino a un massimo di 280 mm (Thysamia agrippina); nutrendosi prevalentemente di nettare, gli adulti sono importanti pronubi, agenti della fecondazione incrociata delle piante.