lembo
lémbo s. m. [lat. lĭmbus]. – 1. La parte estrema di una veste: il l. della toga, della gonna, della camicia, del mantello; il l. della manica; il l. del velo della sposa; Fui conosciuto da un, che mi prese Per lo l. (Dante). 2. estens. a. La zona o parte terminale di altre cose: l’estremo l. d’Italia, dell’Europa. In astronomia, la parte estrema del contorno di un astro: il l. ovest del disco solare. Più genericam., orlo, bordo: ripiegare i l. di una tela; i l. di una ferita; in aeronautica, l. di uscita, il bordo di uscita di un’ala. L. graduato, negli strumenti (per es., topografici) destinati a misurazioni che implicano la determinazione di angoli, il bordo del cerchio graduato su cui sono riportati i segni della graduazione, incisi sopra una lamina metallica o, più modernamente, su un disco di vetro. b. Striscia sottile: ritagliare lembi di nastro. In medicina e chirurgia: ferita a lembo, ferita da taglio, caratterizzata dalla sezione dei tessuti secondo un piano tangente alla superficie del corpo; l. cutaneo, la parte di cute che, nei trapianti di pelle, viene distaccata dalla sua sede naturale per essere trapiantata in altra. c. In senso più ampio, zona ristretta: un l. di cielo, di terra. 3. In botanica, sinon. di lamina delle foglie; e anche la parte superiore, più o meno spianata, del calice, corolla e perigonio quando sono formati da elementi concresciuti e hanno la parte inferiore ristretta a tubo. 4. In geologia, l. di ricoprimento, parte residua di una falda di ricoprimento o di un sistema di falde sovrapposte, più o meno demolite dall’erosione.