lardo
s. m. [lat. larĭdum, lardum]. – 1. Strato adiposo sottocutaneo del maiale, asportato assieme alla pelle dal dorso e dall’addome; viene salato a secco o in salamoia oppure affumicato per essere conservato e usato come condimento: una fetta, un pezzo di l.; fare il battuto col l.; essere, parere una palla di l., di animale o persona molto grassa; fig., nuotare nel l., vivere nell’abbondanza, essere provvisto d’ogni ben di Dio; prov., tanto va la gatta al l. che ci lascia lo zampino (v. gatta2). Olio di l., olio ottenuto sottoponendo a pressione, a bassa temperatura, il grasso di maiale: è un liquido giallo chiaro, di sapore grasso, costituito principalmente di oleina, e viene adoperato come olio commestibile, come lubrificante, nell’industria dei cosmetici e del sapone. 2. tosc. Strutto di maiale (il lardo viene indicato invece con l’accr. lardone); l. vergine, strutto non ancora adoperato (che non è cioè di recupero). ◆ Dim. lardèllo (v.); pegg. lardàccio.