koine
koinè (non com. coinè) s. f. [traslitt. del gr. κοινή agg. f. «comune», riferito a διάλεκτος (s. f.) «dialetto»]. – 1. a. La lingua greca comune, basata sul dialetto attico, che a partire dal 4° secolo a. C., con le conquiste di Filippo e di Alessandro il Macedone, si diffuse in tutto il Mediterraneo centro-orientale ellenizzato, limitando e quindi eliminando progressivamente le parlate e i dialetti locali, e che, quando la cultura greca si estese ai complessi organismi statali sorti sull’impero di Alessandro Magno, si affermò come lingua parlata e come lingua scritta e letteraria, imponendosi anche a parlanti di origine non greca; è alla base del greco moderno con le sue varietà dialettali. b. Per estens., lingua comune, come uso linguistico accettato e seguito da tutta una comunità nazionale e su un territorio piuttosto esteso, con caratteri uniformi, in contrapp. ai dialetti locali e alle parlate regionali, territorialmente limitati e disformi: l’affermarsi di una k. italiana nel Cinquecento. 2. fig. Affinità, unità, convergenza di situazioni storico-culturali in una determinata area o comunità, differenziata invece sotto altri aspetti (sociali, politici, ecc.); in partic., k. culturale, religiosa, l’unione di più popoli in una comune cultura o religione, con riferimento, per es., al periodo ellenistico o romano.