ipsilon
ìpsilon (pop. ipsilònne) s. m. o f. [dal gr. ὗ ψιλόν «υ semplice» (questa lettera fu definita semplice quando anche οι fu pronunciato ü)]. – 1. Nome della 20a lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta (minuscolo υ, maiuscolo Υ), nonché della lettera y (maiuscola Y) che le corrisponde nell’alfabeto latino, non però per la pronuncia (per questa lettera, detta anche i greco, v. la voce Y). In greco la lettera Υ indicò dapprima il suono vocalico u, successivamente ü e poi nel greco tardo i. Nella numerazione greca (a partire dal 4° sec. a. C.), un ipsilon con apice in alto a destra (υ′) indica il numero 400, con apice in basso a sinistra (′υ) il numero 4000; secondo un uso che risale ai filologi alessandrini, il segno maiuscolo Υ indica il libro 20° dell’Iliade, il segno minuscolo υ il 20° dell’Odissea. 2. Con allusione alla forma maiuscola (Y), ricorre in similitudini per indicare biforcazione: tubo a i.; dopo la voltata, la strada correva diritta, forse un sessanta passi, e poi si divideva in due viottole, a foggia d’un ipsilon (Manzoni). In araldica (anche nella grafia ypsilon), nome della pergola scorciata che per la sua forma somiglia alla lettera Y.