inventare
v. tr. [lat. *inventare, intens. di invenire «trovare», part. pass. inventus] (io invènto, ecc.). – 1. Trovare, con l’immaginazione o l’ingegno, e per lo più attraverso studî, esperimenti, calcoli, ecc., qualche cosa che prima non esisteva, soprattutto oggetti utili, mezzi o metodi che agevolino il lavoro, migliorino la produzione, e in genere tutto ciò che contribuisce al progresso dell’umanità e a cui si dà il nome di «invenzione»: i. una macchina, uno strumento, una tecnica di fabbricazione, un nuovo sistema di coltivazione; la stampa è stata inventata da Giovanni Gutenberg. Modi fam.: non ha inventato la polvere [da sparo], quando uno dice cosa poco originale o mostra scarsa intelligenza (cfr. il più com. ha scoperto l’America!); ha inventato l’acqua calda! (o crede, credono, di avere inventato l’acqua calda), quando qualcuno si vanta di avere scoperto cosa già note da tempo; e a proposito di cose che ci fanno molto piacere: viva chi inventò la bistecca!; chi ha inventato il letto era un grand’uomo!, e sim.; al contrario, quando qualcosa ci procura dispiacere, molestia, ecc.: accidenti a chi ha inventato ...! 2. a. Con senso più generico, escogitare, ideare qualche cosa di nuovo: i. una moda, un ballo, un nuovo gioco; è una pietanza che ho inventato io; non sapresti i. qualche cosa per ammazzare il tempo?; bisognerà i. qualche espediente per passare inosservati. b. Con compl. indeterminato (inventarne, inventarsele), combinare guai, birichinate, scherzi, burle, dispetti, avere delle trovate bizzarre o originali, e sim.: ne inventa di tutte per farmi inquietare; quel benedetto ragazzo ne inventa una ogni giorno; una ne fa e una ne inventa; se le inventa tutte!; ne inventa delle belle; oggi ne inventano di tutti i colori. 3. a. Nell’attività letteraria e poetica, creare di fantasia, costruire con l’immaginazione persone, fatti, luoghi non esistiti o non esistenti nella realtà; soprattutto nel part. pass.: personaggi, avvenimenti, episodî inventati; l’azione si svolge in una località irreale, inventata dall’autore. b. Creare con l’immaginazione fatti che non hanno rispondenza nella realtà, per illudere altri o anche, spesso, illudendo sé stessi (in questo sign., per lo più inventarsi, con si intens.): non è affatto vero ciò che dici, te lo sei inventato; questa te la sei inventata stanotte!; inventarsi pericoli, difficoltà, vederli dove non ci sono. In partic., di cose immaginarie che si cerca di spacciare per vere: i. frottole, bugie, calunnie; la storiella è inventata di sana pianta, non c’è in essa nulla di vero; hanno inventato che nello scandalo sono compromesso anch’io. Usato assol.: per inventare è un asso; io non invento!, dico la sola e intera verità, non racconto favole né aggiungo nulla al vero. ◆ Part. pass. inventato, anche come agg., soprattutto nei sign. del n. 3: mescolare avvenimenti storici e avvenimenti inventati; notizie inventate, infondate, non vere.