innocentizzazione
s. f. Il rendere innocente, il far passare per innocente. ◆ Cos’è dunque che ha reso possibile l’«innocentizzazione» storica del comunismo, il più o meno larvato ma sostanziale negazionismo e la banalizzazione che circondano tuttora – specie ahimè in molti ambienti colti dell’Europa occidentale – le sue gesta più efferate? È, sostiene questo libro [di Pierluigi Battista, «La fine dell’innocenza», Venezia 2000], la giustificazione delle buone intenzioni utopiche che lo avrebbero animato: una bella idea che ha preso una brutta piega, come ha scritto [Alain] de Benoist. (Ernesto Galli Della Loggia, Corriere della sera, 16 aprile 2000, p. 33, Cultura) • Al complottismo che ribalta i ruoli e permette la larvata innocentizzazione dei massacratori veri e la rude colpevolizzazione di chi ne ha subìto l’azione criminale, [Tony] Blair ha meritoriamente posto la parola fine. (Pierluigi Battista, Corriere della sera, 12 luglio 2005, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. m. e f. e agg. innocente con l’aggiunta del suffisso -izzazione.