inezia
inèzia s. f. [dal lat. ineptia (per lo più usato al plur.), der. di ineptus «inetto»; propr. «cosa da uomo inetto, da uomo sciocco»]. – Cosa di poco conto, di scarso valore o importanza: dire, pensare, scrivere, pubblicare delle i.; talora usato per modestia, accennando a opere, letterarie o artistiche, proprie: ho scritto (o composto, disegnato) queste quattro i.; vorrei stampare queste mie i., e sim. Anche di cose che comportano poca fatica o poca spesa: scavalcare quel muro per lui è un’i.; accetti in dono quest’i.; spesso ironico: debbo rifare tutto il lavoro daccapo: un’i.!; tremila euro di danni: inezie! Con riferimento a fatti, esprime per lo più la futilità, la sproporzione tra la causa e gli effetti: litigare per un’i.; son venuti alle mani per inezie. ◆ Dim. inezi(u)òla, ineziùccia, ineziùcola, tutti poco comuni.