governo
govèrno s. m. [lat. gŭbĕrnum «timone della nave»; in alcuni sign., der. di governare]. – 1. ant. Timone: barca ... Disarmata di vele e di governo (Petrarca). 2. L’atto e l’ufficio di governare, in tutti i sign. del verbo: a. La guida di una nave, e l’azione del manovrarla: Sotto ’l g. d’un sol galeoto (Dante); essendosi gravemente ammalato il capitano, il g. del veliero fu assunto dal nostromo; per estens., il g. di una macchina, di un aeromobile, di un veicolo. b. Direzione, guida politica o morale: g. di un popolo, di uno stato, di un territorio; Arrighetto, avendo il g. dell’isola nelle mani (Boccaccio); il g. di sé stessi; il papa ha il g. della Chiesa; Perché, vedendo ove bisogno sia, Guida e governo ad ogni schiera dia (Ariosto). c. Il compito di dirigere e amministrare un’azienda, una famiglia, e la cura a queste dedicata: durante l’assenza della mamma, il g. della casa era affidato alla zia; raro, il g. dei figli; ormai ant., donna di g., collaboratrice domestica che attende alla casa e ne sorveglia l’andamento. d. La cura degli animali domestici: il g. dei polli, dei buoi, dei cavalli. Con accezione affine, g. di campagna, la distribuzione del mangime in campagna, effettuata soprattutto d’inverno e in riserve di caccia, allo scopo di favorire la sosta e la riproduzione della selvaggina in determinati luoghi. e. Concimazione del terreno, delle piante; concr., la materia d’ingrasso, il letame: lo sterco caprino è un buon g. per gli ulivi. f. G. del vino, pratica enologica consistente in una fermentazione supplementare (in uso spec. in Toscana) che si provoca nel vino dopo la svinatura mediante aggiunta (dall’8 al 10%) di mosto d’uva passita in piena fermentazione, allo scopo di conferirgli sapore frizzante e facoltà di maturazione più precoce. Con sign. concr., l’uva stessa con cui si compie tale operazione. g. Liquido di governo (in partic., olio di g.), il liquido usato per la conservazione degli alimenti, spec. in scatola. h. In marina, g. dei forni, dei fuochi, l’insieme delle operazioni necessarie per assicurare una regolare alimentazione dei focolari delle caldaie. 3. In usi assol., con sign. più espressamente politico: a. L’atto e l’ufficio di governare uno stato, di averne la direzione politica, e l’autorità stessa di chi governa: avere, tenere, assumere, affidare il g.; stare al g.; l’arte, la scienza del g.; uomini di g., esperti nel governare. Per estens., g. locale, la gestione degli enti locali. b. Il modo di governare: fare buon g., cattivo g.; i tristi effetti del mal g. (v. anche le voci buongoverno, malgoverno); e con riferimento alla forza decisionale e all’efficienza degli organi di governo: g. forte, debole. c. concr. Istituzione, o complesso delle istituzioni cui, dall’ordinamento giuridico, è affidato l’esercizio della funzione esecutiva (in questa accezione, un sinonimo, benché parziale, è l’agg. sostantivato esecutivo, dalla loc. potere esecutivo): il g. italiano, polacco, ecc.; costituire, formare il g.; rovesciare, far cadere il g.; una crisi di g.; le dimissioni del g.; atti, decreti del g.; il capo del g.; gli uomini del g.; prendersela col g.; g. ladro!, modo popolare d’imprecazione (per la frase piove, governo ladro!, v. piovere). Nell’ordinamento costituzionale italiano, il governo è formato dal Consiglio dei ministri con a capo il presidente del Consiglio, o primo ministro, dal quale in genere il governo stesso prende nome (il governo Giolitti, il governo De Gasperi, ecc.). d. Per estens., lo stato stesso: servire il g.; mangiare il pane del g.; Palazzo del g., nei capoluoghi di provincia, la sede degli uffici di prefettura. e. La particolare costituzione di uno stato, la forma politica secondo la quale si regge: g. assoluto, costituzionale; g. monarchico, g. repubblicano; e con riferimento al carattere, all’indirizzo: g. democratico, demagogico, aristocratico, oligarchico, totalitario, dispotico, teocratico, militare, patriarcale. Rispetto al modo in cui è stato formato: g. legittimo, legale, illegittimo; g. rivoluzionario, provvisorio; g. fantasma (v. fantasma, n. 1 c); g. fantoccio (v. fantoccio, n. 1); g. ombra (ingl. shadow cabinet), nella consuetudine politica inglese (fondata essenzialmente su due partiti), gli esponenti dell’opposizione. f. Il tempo che un governo dura in carica: g. lungo, breve; durante il g. di Cavour; nel linguaggio giornalistico: g. istituzionale, presieduto da chi già ricopre un’altra carica istituzionale; g. estivo o balneare, governo di transizione destinato a durare (o durato) soltanto il breve periodo delle vacanze estive; g. tecnico, lo stesso che g. ponte (v. ponte). 4. Circoscrizione territoriale: i g., o governatorati, della Russia zarista. Negli anni dell’occupazione italiana in Etiopia (1936-41), ciascuna delle principali divisioni dell’Impero etiopico. 5. ant. a. Modo di comportarsi, di agire: per mio, per vostro g., per mia, per vostra regola (anche rafforzato: per tua regola e governo). b. Modo di trattare persone o cose: fare pessimo g. di una città, ridurla in cattive condizioni; Tu te ne porti di costui l’etterno [l’anima] Per una lagrimetta che ’l mi toglie; Ma io farò de l’altro [del corpo] altro governo! (Dante). ◆ Dim., non com., governino; spreg. governùccio, governìcchio (v.); pegg. governàccio (tutti nel sign. 3 c).