governista
s. m. e f. e agg. Chi o che dà sostegno e appoggio al governo in carica. ◆ Non una «svolta governista» (per [Fausto] Bertinotti il più insensato degli insulti), ma l’ambizione di cambiare la società dall’interno delle istituzioni. (Monica Guerzoni, Corriere della sera, 7 marzo 2005, p. 11, Politica) • il senatore ricandidato di Rifondazione, Gigi Malabarba […] di sé dice: «Sono al servizio delle classi oppresse». E come servitore, invita ad abbattere il governo di Silvio Berlusconi. Come? Attraverso «le lotte dei lavoratori». O, ancora meglio, attraverso la «mobilitazione sociale». E pertanto il compagno Fausto Bertinotti, intendendosela con Romano Prodi, fa «una scelta governista aggravandola». (Mattia Feltri, Stampa, 20 febbraio 2006, p. 7, Italia) • Sulla stessa linea, Giovanni Russo Spena che ne ha di critiche alla gestione della passata esperienza di governo. «Abbiamo sottovalutato il lavoro della sinistra nella società, uno dei punti del congresso di Venezia. Non so se abbiamo davvero attuato il principio di guardare al governo come un mezzo e non come un fine. Siamo apparsi eccessivamente governisti». (Angela Mauro, Liberazione, 27 gennaio 2008, p. 4, Attualità).
Derivato dal s. m. governo con l’aggiunta del suffisso -ista.
Già attestato nella Repubblica del 6 novembre 1991, p. 7, Politica (Vittorio Testa).