ghianda
s. f. [lat. glans glandis]. – 1. Il frutto secco indeiscente delle querce, del tipo achenio, contenente solo un seme e rivestito, fino a varia altezza, da un involucro legnoso detto cupola; è uno degli alimenti preferiti dai maiali. 2. Per estens., nome di varî oggetti in forma di ghianda; in partic.: a. Ciascuno dei pendenti formati di pallottole ovoidi di legno, metallo o di altro materiale, rivestite di filo o stoffa, con cui terminano le frange di tende, parati, guarnizioni di cappelli, ecc. b. L’anima dei bottoni degli alamari. c. Ciascuna delle pallottole ovali (dette anche ghiandine) fatte in modo da potersi aprire e chiudere, oppure traforate da parte a parte, per collocarvi delle schedine contenenti un nome o un numero da tirarsi a sorte. d. Pallottola di piombo usata dagli antichi frombolieri romani (gh. missile). e. Vasetto d’argento o d’avorio in forma di ghianda, usato un tempo per tenervi una spugna inzuppata di essenze odorose (anche ghiandina). f. Tipo di tubi termoelettronici per onde ultracorte. 3. ant. o pop. Glande: il prepuzio, cioè quella pelle che ricopre la gh. (F. Baldelli). 4. Ghianda di terra, uno dei nomi comuni dell’apio (v. apio1). ◆ Dim. ghiandina, ghiandùccia.