gettone
gettóne s. m. [dal fr. jeton, der. di jeter «gettare»]. – 1. a. Pezzo di metallo (generalm. rame o argento, più raram. oro o piombo), a forma di moneta, usato dapprima per eseguire conti, poi come contrassegno da scambiarsi in denaro o derrate, come strenna, per commemorare avvenimenti, a ricordo di matrimonî, ecc. b. Pezzo di metallo, d’avorio, di osso, di bachelite e sim., a forma discoidale, rettangolare, ecc., al quale si attribuisce un valore convenuto e che si adopera nel gioco in sostituzione della moneta da pagare o da ricevere a gioco finito (spesso detto, con termine fr., fiche). c. Pezzo di metallo a forma di moneta che, lasciato cadere in un’apposita apertura, è usato per azionare macchine e impianti, detti appunto a gettone, per es., lavabiancheria automatiche, fotocopiatrici, videogiochi, docce a pagamento, ecc. d. Pezzo di metallo o di altra materia che si dà come contrassegno per ritirare una merce, una data quantità di denaro, un assegno, ecc., allo sportello di una banca, o presso l’amministrazione di un’azienda. e. G. di presenza, gettone che viene consegnato a membri di commissioni pubbliche o private, ad amministratori di aziende, ai deputati e ai senatori che intervengono alle sedute indette, e che serve poi per calcolare le indennità dovute a ciascuno; per estens., l’indennità stessa. Anche, compenso corrisposto a personaggi, generalmente noti, per la loro partecipazione straordinaria, in qualità di ospiti, a trasmissioni radiofoniche, televisive e sim. 2. Al plur., caramelle, confetti e sim. avvolti in stagnola e carta colorata, che un tempo venivano buttati durante il carnevale dai balconi o dai carri mascherati. 3. Nome con cui vengono talora indicate le fusioni posteriori di alcune medaglie.