formella
formèlla s. f. [dal lat. tardo formella, dim. di forma «forma»]. – 1. Piccola forma (in senso concr.): una f. di cacio. 2. Pezzo sagomato in forma per lo più geometrica, di materiale vario; in partic.: a. Mattonella di tritume di quercia, gusci di mandorle, seme di lino, ecc., usata, spec. in passato, come combustibile. b. Elemento costituito da una lastra di sagoma varia (quadrangolare, poligonale, a losanga, ecc.), di mattone, ceramica, marmo, ecc., usato per pavimentazione o, con decorazioni varie in pittura o a rilievo, per applicazioni ornamentali. c. Per estens., ogni motivo ornamentale inquadrato in una cornice, spec. se ripetuto in serie (per es., le formelle della porta di Andrea Pisano nel Battistero di Firenze); anche come decorazione di volte lignee o in muratura (sinon. di cassettone): soffitto, volta a formelle. 3. Nella lavorazione della pietra, nome dei ferri piatti che s’interpongono tra i cunei e le facce del taglio praticato in un blocco di pietra, per spaccare quest’ultimo battendo sui cunei; in altri casi, quando il cuneo deve essere introdotto in un foro, le formelle hanno sezione di segmento circolare con spessore crescente dall’alto in basso. 4. non com. Buca fatta in terra, per lo più larga e non fonda, per piantarvi un albero. 5. In veterinaria, esostosi ossea o cartilaginea che può svilupparsi per cause varie, patologiche o traumatiche, sopra le falangi del cavallo, più frequente nei piedi anteriori.