fogliante
s. m. e f. e agg. (iron.) Lettore abituale che si riconosce nella linea proposta dal quotidiano «il Foglio», diretto da Giuliano Ferrara; diffuso dal «Foglio». ◆ Quando nei giorni scorsi Daniele Capezzone ha rivolto un appello ai «foglianti di buonsenso», era chiaro che puntava a far emergere il dissenso nel quotidiano rispetto alla «linea oscurantista» del direttore. (Francesco Verderami, Corriere della sera, 8 gennaio 2005, p. 1, Prima pagina) • [Nanni] Moretti è un vero talento e una persona perbene. Il Caimano lo dimostra. Avrebbe potuto solleticare il pubblico «de sinistra» alla vigilia della Liberazione, lasciargli in bocca il gusto di un’imminente vittoria. Invece nella bottiglia ha infilato un messaggio malinconico, che per noi foglianti è da tempo un’allegra constatazione: vinca o perda le elezioni, [Silvio] Berlusconi ha cambiato l’Italia, è il re della nostra epoca e in trent’anni ci ha fatto sognare o vedere i sorci verdi, a seconda di come la vogliamo prendere. (Giuliano Ferrara, Repubblica, 24 marzo 2006, p. 12) • Nessuno dei prodiani di strettissima osservanza credeva, ieri mattina, a un [Romano] Prodi che, spogliatosi del consueto bonario ottimismo, aveva confessato […] di essere consapevole che non sarebbe arrivato a mangiare il panettone a Palazzo Chigi. […] Una notizia con forte presa mediatica, almeno nella versione fogliante che conteneva l’elemento della «resa» alla spallata di [Silvio] Berlusconi (particolare smentito da tutti i presenti, a oggi). (Antonella Rampino, Stampa, 20 ottobre 2007, p. 3, Interno).
Derivato dal titolo del quotidiano (il) Foglio con l’aggiunta del suffisso -ante.
Già attestato nella Stampa dell’11 novembre 2001, p. 4, Interno.