flessione
flessióne s. f. [dal lat. flexio -onis, der. di flectĕre «piegare», part. pass. flexus]. – 1. L’atto di flettere, di piegare; con questo sign. attivo, quasi esclusivam. con riferimento agli arti: f. di un dito, f. delle braccia, delle gambe, come movimento opposto all’estensione; con valore rifl., fare delle f. sulle ginocchia, come esercizio ginnastico consistente nell’abbassarsi più volte lentamente piegando le ginocchia, in equilibrio sulla punta dei piedi, con il busto eretto e le braccia tese davanti a sé. 2. L’atto, il fatto di flettersi, cioè di piegarsi, d’incurvarsi: la f. di un’asse, di una sbarra. In partic., nella scienza delle costruzioni, sollecitazione che si verifica in un trave quando ogni sua sezione trasversale è soggetta a momento flettente; si dice semplice quando si esercita questa sola sollecitazione, composta quando questa è accompagnata da sollecitazioni di natura diversa (taglio, torsione, trazione, pressione). 3. fig. Variazione, modificazione. In partic.: a. Nel linguaggio econ., diminuzione, calo, ribasso: f. delle vendite, dei prezzi, contrazione delle vendite o ribasso dei prezzi, soprattutto in conseguenza di variazioni nel rapporto tra domanda e offerta. Con il sign. di calo, diminuzione, anche in altri casi: nelle recenti elezioni, il consenso ai partiti maggiori ha subìto una sensibile f.; negli ultimi mesi, c’è stata una notevole f. nel rendimento dei nostri collaboratori. b. In grammatica e linguistica, l’insieme dei mutamenti morfologici che subiscono le parole variabili per esprimere valori e rapporti grammaticali diversi: f. nominale, declinazione dei sostantivi e degli aggettivi; f. pronominale, declinazione dei pronomi; f. verbale, coniugazione dei verbi.