espositura
espoṡitura s. f. [dal lat. eccles. expositura, der. di exposĭtus, part. pass. di exponĕre «porre fuori»]. – 1. non com. Cura d’anime, territorialmente distante dalla chiesa parrocchiale, dalla quale è retta per mezzo di un sacerdote che vi è assiduamente inviato, detto esposito (lat. expositus). 2. Dall’uso eccles., la parola è passata nei paesi di lingua germanica (ted. Expositur), e perciò anche nell’impero austro-ungarico (e da qui nel serbocr. ekspozitura), a significare genericam. «succursale, filiale», e più in partic., come termine amministrativo, «delegazione, ufficio decentrato» di un organo governativo o regionale o comunale. Con questa accezione, è documentato anche in forma ital., espositura, in cronache e in atti ufficiali delle autorità civili e militari delle regioni (per es. Venezia Giulia e Dalmazia) già soggette all’impero austro-ungarico.